Chi ha detto che arrivati ad una certa età non si possa più studiare? Le università della terza età sono qui per dimostrarci esattamente il contrario. La prima università della terza età nacque a Torino nel 1975, con l’obiettivo di motivare persone di ogni età a continuare ad essere “produttive”, anche se in pensione. La diffusione di questa idea è stata tale che oggi l’Associazione delle Università della Terza età, con sede sempre nel capoluogo piemontese, ha conta ben 268 sedi operanti in tutta Italia, quasi in ogni regione italiana, dal Friuli Venezia Giulia fino alla Sicilia, senza dimenticare le regioni più piccole, come il Molise.
Tra le migliori università della terza età del nostro paese possiamo vedere Uni.T.E. di Genova, facente parte dell’Università degli Studi di Genova. La facoltà ha l’obiettivo di rispondere alle esigenze culturali di coloro che sono nuovamente liberi dal lavoro e da altri impegni professionali. La qualità dei corsi e la bravura dei docenti è ai massimi livelli, in ogni materia di studio. Le stesse variano dalla fisica all’ingegneria, senza dimenticare arte e architettura.
L’università della terza età di Sesto San Giovanni, attualmente al 19esimo anno accademico, presenta corsi in varie aree, come quella storica e letteraria, quella linguistica, oltre che l’area economica e l’area tecnologica.
A Verona, infine, la Uteep, Università della Terza Età e dell’Educazione Permanente, organizza corsi finalizzati al sociale, oltre che gruppi di ricerca , seminari, viaggi studio e gite. L’obiettivo è quello dell’aggiornamento culturale per combattere l’isolamento della persona dopo la fine della sua età lavorativa, andando alla scoperta di valori storici e culturali della comunità. I costi delle università della terza età non sono mai troppo elevati, ma i pensionati INPS posso ricorrere ad ulteriori agevolazioni grazie ad appositi prestiti a pensionati.